L’Impero Bizantino

Mentre la pars occidentis dell’Impero collassava travolta dalle invasioni barbariche, sopravvisse l’Impero romano d’Oriente, noto come Impero Bizantino (denominazione apparsa successivamente alla Caduta di Costantinopoli, per rimarcarne la distinzione con l’Impero romano classico).

La storiografia è incerta sulla data di nascita dell’Impero bizantino, e diversi sono gli eventi considerati determinanti per la nascita dell’Impero bizantino: il 395 (morte di Teodosio I), il 476 (caduta dell’Impero d’Occidente), il 330 (rifondazione di Bisanzio come Costantinopoli), il 565 (morte di Giustiniano I e del sogno della Restauratio imperii). La data prevalentemente accettata dal mondo accademico dell’inizio del “periodo bizantino” è tuttavia il 610, anno dell’ascesa al trono di Eraclio I, il quale modificò notevolmente la struttura dell’Impero, proclamò il greco lingua ufficiale in sostituzione dellatino e assunse inoltre il titolo imperiale di basileus, al posto di quello di augustus usato fino a quel momento.

L’evoluzione dell’estensione dell’Impero Bizantino

L’Impero bizantino era caratterizzato da relazioni strette con la Chiesa cristiana, e le discussioni teologiche assunsero una forte importanza nella politica bizantina. Lo sviluppo della giurisprudenza portò al Codice teodosiano prima e al Corpus Iuris Civilis, conGiustiniano. poi. Durante il regno di Giustiniano si assistette all’ultimo concreto tentativo di riconquistare le regioni occidentali, per ristabilire l’unità dell’Impero romano (Restauratio Imperii). I Bizantini riuscirono a riconquistare le province dell’Africa Settentrionale e parte della Spagna dai Vandali, e, al termine dellaguerra greco-gotica combattuta contro gli Ostrogoti, l’intera Italia, stabilendo una supremazia in ambito mediterraneo. Sotto il regno di Giustiniano fu inoltre costruita, a Costantinopoli, la Basilica di Santa Sofia.

Dopo la morte di Giustiniano la situazione dell’impero, schiacciato dalle avanzate di Avari e Slavi da una parte e Sasanididall’altra, si complicò. Gli Avari dalla seconda metà del VI secolo iniziarono a espandersi nelle steppe dell’odierna Ungheria, impadronendosi del bacino dei Carpazi, arrivando nel 626 a cingere d’assedio la stessa Costantinopoli. Dopo la morte dell’imperatore Maurizio, i Persiani avanzarono in Asia Minore, occuparono la Siria e si spinsero fino in Egitto. La ripresa avvenne con Eraclio I, che respinse gli Avari e sconfisse i Sasanidi a Ninive nel 627, costringendoli nel 628 a cedere tutti i territori da loro occupati nel corso della guerra. L’enorme sforzo bellico impedì negli anni successivi di opporsi alla lenta infiltrazione di Slavi e Bulgari nei Balcani, che portò poi all’occupazione di gran parte dell’Europa orientale alla metà del VII secolo, e alla conquista araba delle terre imperiali comprese tra il litorale siro-palestinese e l’Africa romanizzata. L’Impero, inoltre, si ripiegò su sé stesso dal punto di vista culturale, con lo smarcamento dal controllo culturale e religioso dei Basileus dell’Europa occidentale e la conseguente frattura fra Europa latino-germanica ed Europa bizantina.

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